Ozono per sanificare: è vietato dal Ministero della Salute?

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Sospetti, fraintendimenti, ambiguità: quando si parla di ozono per sanificare, disinformazione e banali equivoci possono far crescere i dubbi e gettare un’ombra sull’effettiva affidabilità di questo sistema di sanificazione. Ma davvero l’ozono è sconsigliato per sanificare gli ambienti? E perché sul sito del Ministero della Salute è inserito tra le bufale da smentire? Tutte le risposte in questa guida.

Digitando “ozono per sanificare Ministero della Salute” sulla barra di ricerca di Google, una delle parole più ricorrenti tra i primi risultati è “fake news”. Sul nuovo portale “Coronavirus” dello stesso Ministero, l’ozono per sanificare troneggia tra le numerose bufale circolate in materia di contrasto al virus in tempo di pandemia. Eppure, in tutti i documenti pubblicati dal Ministero e dall'Istituto Superiore di Sanità anche prima dell’emergenza sanitaria, l’efficacia dell’ozono e la sanificazione degli ambienti con l’ozono sono state più volte descritte e regolamentate. Non stupisce quindi che si sia creato un certo disorientamento tra le persone e una diffidenza nei confronti di un qualcosa poco conosciuto al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. Dove sta la verità? Come fare a orientarsi tra bufale, disinformazione e informazioni parziali? In questo articolo facciamo chiarezza sugli equivoci più diffusi in materia di sanificazione con l’ozono, sgombrando il campo da ogni dubbio alla luce delle evidenze scientifiche e normative disponibili a oggi.

L’ozono per sanificare: cosa dice il Ministero della Salute

L’attenzione nei confronti dell’ozono quale agente nella sanificazione degli ambienti risale a molti anni fa, quando ancora l’emergenza sanitaria non era neppure contemplata. Fin dai primi del 1900, ad esempio, è documentato il suo impiego nella pulizia civile e industriale, incoraggiato da valutazioni scientifiche e studi internazionali che ritroviamo citati anche nelle pubblicazioni dei Ministeri, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’INAIL.

Per prima cosa, dunque, vanno distinte la posizione delle autorità in materia di sanificazione degli ambienti con l’ozono in generale e l’orientamento nel caso specifico del contrasto al SARS-CoV-2.

Sanificare gli ambienti con l’ozono: l’ok del Ministero

Nel 1996 l’allora Ministero della Sanità riconobbe l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua come “presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe e acari”. Nel 2010, il CNSA espresse parere favorevole all’ozonizzazione di ambienti chiusi (nel caso in esame si trattava di ambienti di stoccaggio e stagionatura dei formaggi) per prevenire la crescita di muffe durante la stagionatura. Già questo potrebbe bastare a fugare qualsiasi dubbio sulla posizione delle autorità italiane in merito all’efficacia e all’uso dell’ozono per sanificare un ambiente. Ma scendiamo nei dettagli.

Da allora, il Ministero non si è più occupato della materia, complice il fatto di essere un tema riservato all’interesse di pochi e quasi per nulla presente nel dibattito pubblico. Negli ultimi due anni le cose sono molto cambiate: in seguito all’emergenza sanitaria, la disinfezione e sanificazione degli ambienti è diventato un argomento rilevante e si è dovuti intervenire fornendo indicazioni, raccomandazioni e chiarimenti sulle procedure di sanificazione degli ambienti di lavoro, fondamentali per il contenimento del contagio e la prevenzione del Long-COVID.

Ozono e COVID-19: sì o no? Ecco come stanno realmente le cose

Il primo a dare indicazioni in merito è stato l’Istituto Superiore di Sanità nei suoi Rapporti ISS COVID-19, tra cui il n.25/2020 dove riporta come “gli interventi particolari o periodici di pulizia previsti nell’allegato 6 del DPCM 26/04/2020 possono comprendere, oltre al lavaggio con detergenti efficaci a rimuovere lo sporco dalle superfici, la disinfezione mediante prodotti disinfettanti PMC (presidio medico chirurgico) o biocidi autorizzati e/o l’uso di “sanitizzanti” con sistemi di generazione in situ”, come è il caso dell’ozono prodotto sul posto mediante sanificatori per ambienti come SANY PLUS al momento dell’utilizzo.

Al contempo, il Ministero della salute chiariva nella sua circolare n. 17644/2020 che le procedure di sanificazione con agenti generati in situ ”possono essere utilizzate per finalità di sanificazione, intesa in questo caso come il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante la pulizia e il controllo e il miglioramento della qualità dell’aria”.

Il primo dubbio, è dunque sciolto: per il Ministero della salute non è vietato l’ozono per sanificare, né in linea generale, né tanto meno ai tempi della pandemia. 

Ma allora, perché sul sito del Ministero della Salute l’ozono non viene menzionato tra i disinfettanti idonei a contenere il virus? E’ presto detto. Sempre nel Rapporto ISS COVID-19 n.25/2020 troviamo che “l’ozono generato in situ a partire da ossigeno è un principio attivo ad azione “biocida” in revisione ai sensi del Regolamento sui biocidi (BPR, Regolamento UE 528/2012) come disinfettante per le superfici (PT2) e (PT4) e l'acqua potabile (PT5) [...]. In attesa dell’autorizzazione a livello europeo, la commercializzazione in Italia come PMC con un claim “disinfettante” non è consentita [...]”. 

In altre parole, l’ozono attualmente non compare sul sito del Ministero perché esiste una procedura di valutazione a livello europeo per attribuire anche all’ozono lo status di disinfettante autorizzato al pari dei presidi tradizionali, come il perossido di idrogeno, l’ipoclorito di sodio e l’etanolo. Insomma, manca ancora l’autorizzazione, non le evidenze scientifiche circa l’efficacia dell’ozono come biocida che, al contrario, esistono e sono riportate anche nei documenti del Ministero e dell’ISS, che conclude “Sebbene la valutazione non sia stata ancora completata è disponibile un’ampia base di dati che ne conferma l’efficacia microbiocida anche sui virus”. 

L’ISS così come il Ministero della Salute confermano quindi le capacità dell’ozono di abbattere i microrganismi, tra i quali i virus. Il fraintendimento nasce forse dal fatto che tra i disinfettanti da impiegare nella disinfezione delle superfici e indicati dal Ministero della salute sul sito non compare l’ozono. Ma come abbiamo spiegato qualche riga più sù, ciò è dovuto a un iter di approvazione non ancora concluso e non alla mancata efficacia dell’ozono. Rispetto al SARS-Cov-2, la nostra azienda tra le prime al mondo ha fatto molto di più: ha dimostrato con test di laboratorio condotti dall’Università di Padova che la tecnologia usata nelle apparecchiature per sanificazione Sanity System è efficace contro il virus, con un abbattimento della carica virale superiore al 99%. 

Ulteriori chiarimenti sono disponibili anche nel Rapporto ISS Covid-19 n. 56/2020 "utilizzo professionale dell’ozono anche in riferimento a COVID-19”.

Se volete avere maggiori informazioni sui nostri sanificatori per ambienti a ozono chiamateci allo 045.9810880 oppure compilate il modulo che trovate qui.

 

Fonti: 

Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2021 versione 20 maggio 2021

Circolare n. 17644 Ministero della Salute 22 maggio 2020

Ministero della Salute - Parere CNSA 27 ottobre 2010

 

 



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